...per farla breve avevo il farro toscano prodotto e lavorato dai monaci dell'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore (buonissimo il farro e stupendo il posto tra l'altro) e due filetti di aringa affumicata voluti acquistare dal caro consorte (io l'aringa nemmeno da lontano la volevo vedere..mai assaggiata prima..ma sapete no, quando per partito preso diciamo che una cosa assolutamente non ci piace...ma, essendo io una personcina gentile, ho accettato l'acquisto)..che farne? occhiata veloce in giro per il web e che ti vedo? (ho proprio visto!) il video di una trasmissione, non so nemmeno su quale canale andasse in onda, che ospitava il cuoco di un notissimo ristorante di Lucca (dove per altro ero stata per l'appunto a Pasqua dello scorso anno e per ben 2 volte tanto mi era piaciuto) "Gli orti di Elisa" e che proponeva un antico piatto toscano ed era proprio il "farrotto all'aringa affumicata"...ho preso velocemente nota degli ingredienti e della procedura e detto fatto! mhmmm non proprio detto fatto...l'aringa va lasciata in ammollo nel latte per 10/12 ore...
Riassumendo..un piatto buonissimo..incredibilmente gustoso e semplice e che devo ammetterlo mi ha sorpreso..ho dovuto ricredermi sull'aringa...cucinata cosi' è strepitosa... il prossimo passo (se mai lo faro' ihihihi) sarà mangiarla nature con il pane...oppure (ed in questo caso potrei anche farlo) per colazione qualora dovessimo fare uno dei nostri tour programmati nei paesi nordici ;))
Ingredienti: (per 3 persone)
160 gr di farro
1 filetto di aringa affumicato
latte q.b.
500 ml circa di brodo vegetale
1/2 cipolla
2 cucchiai di olio e.v.o.
2 monoporzioni di burro di cacao Venchi
1 ciuffetto di prezzemolo
non va messo o usato usato il sale! il piatto è già saporito cosi'
Preparazione:
La sera prima (o la mattina appena alzati..dipende se preparate per il pranzo o la cena) mettere il filetto di aringa affumicato in ammollo in tanto latte quanto basta a ricoprirlo...mi raccomando non buttate poi via il latte che verrà utilizzato in cottura!
Prendere il farro e lavarlo bene sotto l'acqua corrente fino a che l'acqua non sia piu' colorata ma trasparente.
In un tegame mettere un cucchiaio di olio e.v.o ed una monoporzione di burro di cacao Venchi ...come riportato dal sito, il burro di cacao è il grasso naturale contenuto nelle cabosse di cacao, naturale al 100% e ricco di acidi grassi. Ideale per una cucina salutare, ha un alto punto di fumo (temperatura a cui un grasso alimentare riscaldato comincia ad alterarsi diventando dannoso per la salute), non contiene colesterolo né grassi idrogenati.
Far tostare nell'olio e burro di cacao il farrotto, aggiungere la mezza cipolla (non tagliata ma lasciata intera).
Poco alla volta aggiungere il brodo vegetale (proprio come in un risotto) e continuare lentamente la cottura....
Nel frattempo preparare l'aringa .Toglierla dall'ammollo nel latte (che teniamo da parte), togliere la pelle e tagliare a dadini.
In una padella antiaderente mettiamo l'altro cucchiaio di olio e.v.o., l'altra monoporzione di burro di cacao Venchi e facciamo rosolare a fuoco basso l'aringa a tocchetti ed infine aggiungiamo qualche cucchiaiata di latte dell'ammollo e facciamo restringere.
Continuare nel frattempo la cottura del farrotto aggiungendo man mano il brodo vegetale e, negli ultimi 10 minuti di cottura, quanto basta di latte rimasto dell'ammollo..(il farro che ho utilizzato cuoce in 35 minuti).
Un paio di minuti prima della fine cottura, togliere la mezza cipolla, versare l'aringa con il suo sughetto ristretto nel farro, aggiungere il prezzemolo tagliuzzato finemente e amalgamare.
...servire immediatamente e gustare :))
Con questa antica ricetta toscana partecipo al contest "Le ricette della carestia" del blog I pasticci di Luna
un insieme molto particolare brava Mary non ti nascondo che assaggerei molto volentieri..:-)) come sempre..
RispondiEliminabaci
Questo farrotto è favoloso!!!!!!! L'aringa l'ho provata in Ungheria tanti tanti anni fa e il suo sapore intenso è molto particolare, sarei curiosa di assaggare questo piatto! Baci
RispondiElimina"Farrotto" non fa una piega, fa solo tanta acquolina ^_^ Non ho mai assaggiato l'aringa ma a istinto ho la sensazione che sarei tentata anche per il bis e confermo che l'abbazia di Monte Oliveto Maggiore è un posto meraviglioso dove avrei tanta voglia di tornare. Un bacione, buona serata
RispondiEliminaPer una come me che adora l'aringa, questa ricetta è favolosa! Buon fine settimana e a presto
RispondiEliminami piace da matti il farrotto, anche io ho postato tempo fa una ricetta, mi segno questa tua, sembra veramente gustosa! buon we....
RispondiEliminaciao mai mangiato il farrotto grazie per averlo dedicato al mio contest, in bocca al lupo!
RispondiEliminatroppo simpatico il titolo e troppo buona la ricetta! Ho indetto un contest, se ti va di partecipare lo trovi qui: http://acquaefarina-sississima.blogspot.it/2012/03/e-tute-li-fai-duspaghi-il-mio-primo.html Un abbraccio SILVIA
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